La settimana Santa: Fede e tradizione
Il legame con le tradizioni locali è ancora molto vivo in tutta l’isola e si manifesta soprattutto in occasione delle feste religiose. Al nord, al sud e al centro sa Chida Santa, è caratterizzata da un insieme di riti, processioni, canti che risultano particolarmente suggestivi e di grande fascino. Nonostante alcune varianti, essi sono più o meno simili dappertutto e risalgono, perlopiù al periodo della dominazione spagnola.
La processione del Lunissanti apre la settimana santa, nel borgo medievale di Castelsardo dove all’imbrunire spente tutte le luci elettriche lumi ad olio illuminano il cammino degli apostoli incappucciati in tunica bianca che trasportano i Misteri. Tre cori li accompagnano Lu Miserere, Lu Stabat e Lu Jesu, con canti medievali immutati da secoli che creano un’atmosfera davvero toccante.
Il venerdi santo viene celebrato l’antico rito de s’iscravamentu, la deposizione del Cristo dalla croce seguito dalla processione. La più partecipata si svolge ad Alghero in notturna con le luci dei lampioni soffuse. Alla luce delle fiaccole rosse, i farols, si muovono le donne vestite a lutto con copricapo di pizzo nero che sfilano per le vie della città.
La mattina di Pasqua si apre con il rito de s’Incontru, l’incontro della Madre con il Figlio Risorto. Le due statue che partono da due diverse chiese vengono fatte incontrare prima della messa solenne . Rito immutato che da secoli viene rievocato ogni anno in molte città e paesi della Sardegna ma forse quello più suggestivo, e che attira ogni tanta gente si svolge ad Oliena, in Barbagia , dove per festeggiare l’ incontro sparano a salve verso l’alto dai tetti e dai terrazzini nonché dal sagrato della chiesa.
Da non perdere i pani rituali e i dolci legati a questo periodo dell’anno che non hanno eguali.
Credits: Foto di Maurizio Mandarino – Nikonschool.it