Uno dei piatti tipici della cucina Sarda; non se ne conoscono le origini, però quel che è certo è che il suo nome ha un’origine latina (dalla parola ferculum, che può significare “briciola”) e che le prime testimonianze realmente concrete la fanno risalire al X secolo d.C.

Addirittura nello Statuto dei Mugnai di Tempio Pausania (risalente al 1300) se ne regolamentava la preparazione, che doveva avvenire rigorosamente dal lunedì al venerdì, per potere destinare ai campi l’acqua del sabato e della domenica.

Preparare la fregola è un vero e proprio rito prettamente casalingo. La trovate anche in commercio, e di ottima qualità, ma certo non avrà lo stesso gusto di quella preparata da voi!!!

Prepararla è semplicissimo, vi serviranno semola ed acqua. Innanzitutto bisogna disporre la semola su un piatto largo e fondo, impastandola e lavorandola con un movimento circolare delle mani e “schizzandoci” sopra acqua tiepida e salata.

Con il movimento delle mani, una specie di “sfregamento” , si ottengono le caratteristiche “palline” di fregola, tanto somiglianti al cous cous arabo.

La fregola appena impastata viene lasciata asciugare su un telo prima di essere tostata in forno per una quindicina di minuti: questo processo garantisce l’assunzione del caratteristico colore dorato e un sapore davvero unico e particolare.

La fregola può essere gustata in molti modi diversi, ma la ricetta più gustosa la vede protagonista di primi con frutti di mare, anch’essi prodotti della nostra Isola.